PUBBLICITA' EROTICA



Pronti per una nuova lezione?



Oltre le strategie per fare leva sul tema del "sex appeal", occorre anche tenere in considerazione una questione fondamentale...
Bisogna, assolutamente, definire il target/destinatario...Perché come potrete immaginare, queste leve non avranno lo stesso effetto su tutti e in qualsiasi condizione...

Ecco allora, le maggiori differenze da non dimenticare:

  • Differenze individuali.
  • Differenze culturali.
  • Differenze storiche-
Nella percezione del sex-appeal di una pubblicità entrano in gioco differenze individuali.
A tal proposito ricercatori hanno investigato la relazione tra il sex-appeal in pubblicità e variabili della personalità relate col sesso. Inoltre, anche i  giudizi etici sulla pubblicità sessuale possono avere un loro impatto sulla valutazione dei consumatori. E riguardo a questo è stato studiato il rapporto tra i contenuti sessuali delle réclame e tratti personali quali il liberalismo sessuale.

Nella percezione del sex-appeal di una pubblicità entrano in gioco differenze culturali
Il modo di trattare il sesso varia a seconda della civiltà nella quale la pubblicità si presenta. Ad esempio è moralmente scorretto per molti cinesi parlare apertamente di sesso. Tali consumatori valuterebbero un sex-appeal esplicito in pubblicità come tradizionalmente e culturalmente inaccettabile.
A tal proposito un’analisi del contenuto mostrava come in Occidente fossero molto più diffuse le rappresentazioni di donne in pose sexy piuttosto che in Oriente.
Inoltre si metteva in evidenza come in Giappone e in Corea del Sud al momento di voler rappresentare una donna in posa sexy, fosse molto più probabile l'impiego di modelle occidentali che non di modelle orientali.




Nella percezione del sex-appeal di una pubblicità entrano in gioco differenze storiche.
In occidente l'utilizzo del nudo, sia femminile sia maschile, nei manifesti pubblicitari di fine Ottocento ed inizio Novecento, avevo un valore espressivo generalmente de - sessuato e che rimandava a idee di solennità, forza, sacralità, grazia proprie dell'iconografia classica greca o romana, e che solitamente poco aveva a che fare col sex-appeal.


Tuttavia fu negli anni settanta che il sesso irruppe nella pubblicità, in seguito alle profonde trasformazioni sociali di quegli anni. Addirittura parve quasi che qualcuno avesse scoperto una sorta di “trucco della donnina nuda", perché dal 1971 al 1975 tantissimi prodotti furono pubblicizzati per mezzo di modelle semi-svestite o in pose provocanti. La maggior parte di questi prodotti, comunque, non aveva molto a che fare col sesso: benzina, lamette da barba, motociclette, bottiglie di birra, pantaloni.

Negli anni ottanta e nei primi novanta si assistette comunque ad una radicale trasformazione nella rappresentazione pubblicitaria del corpo poiché si andò verso una palese bisessualità e androginia: con donne che sembravano ragazzi e uomini che sembravano ragazze, con una virilizzazione dei ruoli e delle pose femminili e un addolcimento quasi "angiolesco" delle pose maschili.


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